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Stabilire regole con bambini piccoli

  • Immagine del redattore: Vanessa
    Vanessa
  • 26 gen 2019
  • Tempo di lettura: 5 min

La maggior parte dei bambini piccoli quando "si comporta male" non lo fa apposta o lo fa per fare un dispetto ai genitori, alle educatrici del nido o alle maestre della scuola dell'infanzia. La maggior parte delle volte, i bimbi lo fanno perché non comprendono, non ricordano oppure hanno acquisito delle routines diverse a casa loro o semplicemente perché lo hanno visto fare.

I bambini imitano chi sta loro attorno ed è più che naturale che si comportino sulla base di ciò che hanno osservato. Ricordate quello spot che mostrava come i bambini fossero la versione più piccola dei loro genitori? Nello spot, il papà urlava contro la mamma e il figlio, per imitazione, urlava contro la compagna di classe; la mamma fumava e la figlia piccola la imitava, il papà era sempre al telefono e idem il figlio.

Vi lascio il link del video: https://www.youtube.com/watch?v=PNTtdtyeUWg


Considerate la vita dal loro punto di vista. Cercate di capire il perché di quel comportamento e di trovare una soluzione a lungo termine. Dare il cellulare ad un bambino per interrompere il suo pianto al ristorante è una soluzione a breve termine - eccoti lo smartphone così non piangi. Cercare di dare linee guida verso il comportamento corretto è un lavoro a lungo termine.

Ci sono diversi strumenti che aiutano i bambini piccoli a essere informati sul modo di comportarsi. In sostanza li aiutano a capire che cosa ci si aspetta da loro.

Con degli strumenti visivi, per esempio, possiamo accompagnare la parola NO ed enfatizzare cosa i bambini possono fare in quella situazione e cosa non possono fare.

Si possono anche definire le conseguenze senza necessariamente minacciarli - "Se non fai questo, guai a te" - o privarli di qualsiasi cosa "Niente più xbox per un mese". Basta toccare le corde giuste.





Quando state insegnando a un bambino una nuova regola, potete usare queste immagini (o disegnando voi stessi su dei cartoncini o stampando delle immagini) significative e non ambigue. Se volete che il bambino non faccia quella cosa, potreste unire al disegno anche il simbolo del divieto oppure una grossa "X" sull'immagine. Se il bambino non capisce con chiarezza la regola, rischia di interpretarla a modo suo oppure di essere confuso.

Vediamo insieme alcune modalità per stabilire regole con bambini:


1. USARE POCHE PAROLE MA CHIARE

Quando vi rivolgete a un bambino piccolo è sempre bene utilizzare poche frasi, poche parole ma significative. Esempio: "Usa gli oggetti correttamente" - "Accarezza il cane e non tirargli la coda" - "Adesso è il momento di fare silenzio.




2. USARE FRASI POSITIVE PIUTTOSTO CHE NEGATIVE

Che si tratti di adulti o bambini, a nessuno piace sempre sentirsi dire di non fare, non parlare, non, non, non..

Quando volgiamo la frase al positivo, invitiamo sempre il bambino a non fare qualcosa ma non con un'accezione di obbligo ma piuttosto con un'accezione di "è bene che tu faccia così". Si interiorizza meglio qualcosa che non ci viene imposto con brutalità.

Per esempio, al posto di dire "Non tirare calci" si potrebbe dire "Piedi a posto, per terra". Invece di dire "Non parlare, stai zitto!" si può dire "Adesso è il momento di ascoltare e fare silenzio". Al posto di "Non picchiare" si può dire "Gioco educatamente con i compagni. C'è bisogno di alzare le mani?".

Tuttavia posso anche utilizzare frasi negative se accompagnate dalla sua versione positiva. Mi spiego. "Se qualcosa mi turba, non urlo e non piango ma respiro profondamente e conto fino a 10", in questo modo sto cercando di dare una soluzione al NON PIANGERE e al NON URLARE.

Attraverso questa sequenza di immagini, chiarisco il concetto:




3. GUARDARE IL BAMBINO NEGLI OCCHI

Una cosa che faccio spesso quando mi pongo nei confronti di un bambino è quello di guardarlo dritto negli occhi e per farlo mi accovaccio sempre alla sua altezza. In questo modo riesco sia a catturare la sua attenzione e a fargli capire che per me, ciò che sto dicendo, è importante e seconda cosa che lui deve avere fiducia in ciò che sto dicendo, non è una cosa imposta dall'alto e basta.

La voce deve possibilmente essere ferma e non lasciare spazio a troppo sentimentalismo. Lasciarsi prendere dalla rabbia e dal nervosismo non placherà i pianti e i capricci dei bambini, quindi urlare non servirà a molto. All'estremo opposto, se sto rimproverando un bambino non posso comunque essere troppo dolce e morbida altrimenti passerebbe un messaggio errato. Fermezza e postura aiuteranno già di gran lunga a far capire al bambino quanto detto.


4. MOSTRARE ATTESA

Se durante un rimprovero parliamo solo noi a dismisura, corriamo il rischio che il bambino si perda nei suoi pensieri dopo il primo minuto di predica. Fermo restando che le frasi dovranno essere brevi, è bene fare una pausa per concedere al bambino il tempo necessario a modificare il suo comportamento in base all'indicazione ricevuta. Premiarlo poi oralmente lo incentiverà a continuare sulla retta via.

Riaffermare, se necessario, la regola e attendere che il bambino si stabilizzi e porti avanti la regola appresa.

Potrebbe essere il caso che la regola venga ripetuta più volte. Pazientate. Non è che se dico ad un bambino una cosa, lui, al volo, si bloccherà come un robottino.


5. GUIDATE, SE NECESSARIO, IL BAMBINO

Se la regola fatica ad essere interiorizzata, supportate la vostra indicazione per esempio con delle immagini, come dicevo a inizio articolo. Se questo non fosse ancora una volta efficace, mostrategli come fare oppure aiutatelo nell'impresa.


6. CASI SPECIALI

A volte capita, invece, che il comportamento di un bambino sia dettato dal suo bisogno di attenzioni, dalla paura, dalle situazioni impreviste e quindi si comporti in un certo modo solo perché ciò che sta vivendo è qualcosa di nuovo per lui.

Cercate di osservare la situazione prima di intervenire e cercate anche di indagare sul perché di un calcio o del pianto a tutta voce. Nel caso in cui vi rendiate conto che un bambino ha reagito per paura o per agitazione, cercate di calmarlo, tenergli le mani e infondergli fiducia dicendo che "è tutto ok". Solo in un secondo momento prendete provvedimenti e spiegate come mai quella cosa non si fa.

Allo stesso modo, con i bambini che presentano disabilità (autismo, disturbo oppositivo provocatorio..), è necessario sempre capire cosa ha scatenato la reazione; è bene che si calmino e che non si lasci cadere il fatto assecondandoli. Sono, sì, bambini con disabilità ma anche per loro valgono le regole e la buona educazione. Non è facile distinguere il confine tra disabilità ed educazione, tuttavia bisogna sempre lavorare per favorire la loro integrazione nella società, per far vivere loro una vita quanto più dinamica, naturale, quotidiana possibile..senza che entrino in crisi per ogni piccola cosa che potrebbe essere guidata e corretta con il tempo.


Se conoscete altre strategie, condividetele nei commenti. Sarebbe molto bello raccogliere tutte le strategie e far sì che ognuno di voi possa attingere da questa fonte.


Con affetto e gratitudine.

Vanessa

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Vanessa Grasso

Dott.ssa in scienze dell'educazione

Insegnante di scuola primaria

Istruttrice di yoga per bambini

Ideatrice di vanEducation e Yogart

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