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Insegnante di sostegno non tuttofare!

  • Immagine del redattore: Vanessa
    Vanessa
  • 15 nov 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

L'insegnante di sostegno ricopre un ruolo che immancabilmente cambia a seconda della scuola in cui mi ritrovo. In 12 anni ho cambiato parecchie scuole e ho conosciuto molti insegnanti di sostegno. Per un momento lasciamo da parte la questione se questi è competente o meno; sì, cari genitori lettori, non tutti gli insegnanti sono specializzati sul sostegno, e di questa categoria ci sono quelli consapevoli e quindi che si danno da fare per colmare le lacune e per studiare il "caso" di cui si dovrà prendere cura e poi c'è quello che casca dal pero pensando che fare l'insegnante di sostegno sia "badare" al malcapitato, tirando sera.


Tralasciando per un momento questo importante pezzo del puzzle, importante perché se avessi un figlio con disabilità e sapessi di doverlo affidare a certi colleghi conosciuti in passato, opterei per una home school senza neanche il preavviso, passiamo alla questione "insegnante di sostegno non tuttofare!"





"-Lucia (nome di fantasia) vai a fare queste fotocopie,

-Lucia ci pensi tu?

-Lucia prepara questa lezione (senza né grazie, né per favore, solitamente con meno di 48h di preavviso a stare larga..a me è capitato dalla sera alla mattina)

-Lucia mi procuri questo?

-Lucia vai tu a chiamare la mamma del bambino che sta male?

-Ah sì è vero che ti avevo detto di preparare questa lezione però, sai, ho cambiato idea (iena!)

-Lucia c'è da plastificare questo

-Il P.E.I. sì è vero, dovremmo scriverlo insieme però per comodità la stesura (70 pagine) falla tu, poi noi te lo rivoltiamo come un calzino giusto per farti perdere qualche altra ora in più.

-Allora, quali sono i bambini che segui? Giovanni e Cristian? Ok allora esci fuori dalla classe e portati anche Andrea, Charlotte e Giulia (anche questi nomi inventati).

-Senti qui non mi servi (ma secondo voi sono cose da dire?), vai di là.

- Esci fuori dalla classe!

-Senti puoi bisbigliare? Sto spiegando, mi dai fastidio. Anzi, esci dai che è meglio!

-Il bambino disturba, fuori! (Tu chiamala se vuoi..inclusione!)

-Il bambino deve stare in classe per l'inclusione però fallo stare zitto e fermo (educazione top!)

-Questo lavoro è da rifare (ma sei stata tu a dirmi di farlo così, ma ce la fai?), dovresti spostare di qualche millimetro la scritta ;-|

-La parola "complessivamente" non va bene, scrivi "nel complesso" giura?? Ma vogliono dire la stessa cosa!

-Devi pensare al bambino, sei tu l'insegnante di sostegno!

-Non devi pensare solo al bambino, sei l'insegnante di sostegno della classe!

-Ho capito che su quel bambino ti hanno assegnato 4 h ma devi preparare comunque tutte le materie, lasciarlo a chi verrà, e già che ci sei preparane di più, non si sa mai!

-Lucia al cartellone ci pensi tu? Sei brava a disegnare, dai!

-Lucia al calendario delle presenze ci pensi tu?

-Lucia il verbale lo scrivi tu? Noi abbiamo già tante altre cose da fare!

-Mi stacchi il cartellone e attacchi questi?

-Dai vai a chiamare la bidella

-Vai a chiamare Giovanni, cercalo per la scuola

-Bisogna spostare gli armadi e sgomberare tutto per le elezioni (successo davvero, più volte anche), Lucia dai fallo tu, io ho lezione. (Perché Lucia nel frattempo gioca?)

-il velcro Lucia! La scuola non ne ha molto, devi procurartelo tu! Insomma, non fare la tirchia.

- Lucia le fotocopie! Non si possono stampare troppe fotocopie, siamo già sotto con i numeri. Sai che puoi fare? Ti dovresti comprare una bella stampante, magari a colori.


Potrei andare ancora avanti, alcune richieste sono persino imbarazzanti tipo quella del "non mi servi"! ce l'ho ancora a mezza gola. Poi dici che ho il chackra chiuso! Aprilo "sto chackra! Butta fuori!

Ma lo vogliamo capire che gli insegnanti di sostegno, quelli bravi, sono risorse per la classe e se fanno bene il loro lavoro possono colmare lacune e divari davvero interessanti? E lo vogliamo capire che, per quanto un qualsiasi insegnante di sostegno, non sia necessariamente il top del top non merita comunque di essere trattato come il tuttofare o il segretario di qualcun altro? Siamo colleghi, non è giusto che a priori ci sia l'insegnante di serie A che può comandare sull'insegnante di serie B. Non è corretto. E poi questa cosa che l'insegnante di classe deve comandare rispetto a cosa deve fare o preparare l'insegnante di sostegno, deve finire!

Se sono io l'insegnante, avrò la facoltà di scegliere cosa far fare o no? Al massimo condividiamo. Al massimo mi chiedi gentilmente se sono d'accordo rispetto alla tua proposta. Anzi, a volte offuscati dal peso di una disabilità grave, alcuni insegnanti di sostegno non vedono oltre il loro naso e può essere altrettanto prezioso l'aiuto e il suggerimento dell'insegnante di classe.

Io sono stata insegnante di classe e non mi sono mai permessa di comandare o di dire alle mie colleghe come dovessero svolgere il loro lavoro. Ho sempre condiviso e rispettato il grande fardello che c'è dietro perché io lo so, lo riconosco.

Allo stesso tempo ho lavorato anche i contesti sani dove fare l'insegnante di sostegno è stato un onore e sento di essere cresciuta molto grazie a quelle esperienze.

Tuttavia ho avuto il dispiacere di lavorare in scuole (per ora parlo sempre di primaria e in qualche caso anche infanzia) dove le insegnanti, modello di educazione e buon esempio per eccellenza, ti passavano accanto, ti vedevano in difficoltà magari con un bambino in piena crisi di urla e pianto, e girarsi dall'altra parte senza chiederti nemmeno "vuoi una mano? - Hai bisogno di aiuto? - Cosa posso fare per te?"

Aberrante.


Non voglio aprire la parentesi genitori perché, fortunatamente, ho quasi sempre avuto la gioia di lavorare con famiglie meravigliose. In contesti dove tutto filava nero, loro erano luce pura che riconoscevano il valore, la cura e le attenzioni che tu davi al figlio. Che poi, detto tra noi, una famiglia secondo voi cosa pesa sulla bilancia? Quanto il figlio impara, se sa parlare cinese, contare fino a un milione o quanto è sereno, motivato, curato e amato?

D'altro canto ci sono anche validi insegnanti di sostegno attaccati da famiglie ossessionate e attaccabrighe. E qui vi lascio immaginare che vita d'inferno quando a scuola questi devono ricoprire il ruolo di tuttofare e fuori da scuola essere attaccati dalla famiglia. Vi assicuro che è successo! Lì bisogna attaccarsi davvero a una grossa flebo di motivazione e autostima.


Sulla parentesi competenze, ne parliamo un'altra volta va là! Per oggi abbiamo già detto abbastanza ;-)


Vanessa



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Vanessa Grasso

Dott.ssa in scienze dell'educazione

Insegnante di scuola primaria

Istruttrice di yoga per bambini

Ideatrice di vanEducation e Yogart

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