Superare il lutto di un animale
- Vanessa
- 23 gen 2019
- Tempo di lettura: 4 min

Proprio in questi giorni mi è capitato di affrontare la perdita di un animale domestico con un bambino.
Ma ancor prima con i genitori stessi, dato che non è per nulla facile per i genitori affrontare questo momento così doloroso con i propri bambini. Cosa faccio? Come mi comporto? Cosa gli dico? Dico la verità?
Ci sono sicuramente delle strategie per affrontare un momento così triste, doloroso e intimo.
1. Lasciate andare le emozioni e vivete il momento per quello che è
Partiamo dal presupposto che non è un bel momento nemmeno per i genitori e per le persone adulte che hanno stretto un legame con il proprio animale domestico. Dato che si tratta di un momento triste è bene che lo si viva come tale. Inventare, mentire, distorcere la realtà non aiuterà né voi né i vostri bambini.
Non fate i supereroi nascondendo le vostre emozioni o raccontando storie inventate.
Se volete piangere con i vostri bambini va bene farlo. Lasciate andare.
Non minimizzate necessariamente i suoi o i vostri sentimenti. Tirate fuori ciò che avete dentro.
Chiaramente voi siete una figura di riferimento per vostro figlio quindi è giusto che lo sosteniate e che gli diciate parole di affetto e di consolazione ma non c'è nulla di male nel vivere il momento per quello che è. La tristezza fa parte della vita. La morte fa parte della vita. Prima o dopo dobbiamo affrontare tutti momenti tristi.
2. Non mentire
Come già accennato, non serve mentire; anzi il più delle volte può solo peggiorare le cose. Se raccontate che il vostro gatto o criceto o cane si è perso o è scappato, vostro figlio si aspetterà che ritorni. Questo potrebbe accadere per anni! La speranza è sempre l'ultima a morire e non c'è nulla di più brutto che attendere il ritorno di chi ami. Io stessa ero già più che adolescente quando il mio gatto, Pallino, se ne andò e non tornò più. Non sapevo effettivamente se fosse morto, se si fosse ferito, se fosse stato preso da qualcuno, se stesse bene oppure no. Sapevo solo che mi mancava molto e che per mesi ho atteso ogni giorno il suo ritorno e anche qualche anno dopo, ogni tanto, mi fermavo a immaginare il suo ritorno. Pensate questo cosa può significare per un bambino!
Usate parole dolci, di conforto, sostenetelo e accarezzatelo, fategli le coccole e asciugategli le lacrime. Insomma ogni gesto che possa dargli un po' di conforto e fargli sentire la vostra vicinanza.

3. Scegliete un posto o un gesto per salutarlo
Come è giusto che sia, il nostro animale domestico merita un saluto degno di essere ricordato o un funerale per poterlo celebrare un'ultima volta. Secondo me ogni famiglia avrà il proprio intimo gesto per poterlo salutare ma un'idea potrebbe essere quella di costruire una ghirlanda di fiori o di seppellirlo con la sua coperta preferita o il suo giochino preferito in modo da accompagnare simbolicamente l'animale in questo rito di passaggio. Spetterà, poi, a voi adulti scegliere se collocare l'animale in un aldilà oppure no. In ogni caso il saluto permetterà al bambino di salutarlo e di condividere il suo affetto.

4. Prenderne subito un altro?
La risposta non è così scontata poiché ci sono due linee di pensiero: "sì ne prendiamo subito un altro così il bambino si distrae e non ci pensa più" oppure quelli che sostengo "no, un altro cane non sostituirà mai quello precedente!". Certo, un altro animale, seppur sempre della stessa razza e stesso colore, non prenderà mai il posto di quello precedente poiché con uno avete condiviso attimi, momenti, esperienze, età che ora non potete di certo replicare. Probabilmente vostro figlio ha vissuto con quel gatto i suoi primi 5 anni di vita e ora ne vivrà altri con un altro animale. Pertanto prenderne un altro per sostituire il primo può solo alleviare di poco il dolore ma non del tutto..per quello ci vorrà del tempo.
Tuttavia si può prendere un secondo animale quando il bambino, o la famiglia stessa, si sentirà pronto e questo solitamente non avviene subito, soprattutto se c'era un forte legame con quello precedente. Quando i bambini si sentiranno pronti, probabilmente lo chiederanno.
5. Vivere con un animale
In questo preciso istante vi parlo a cuore aperto, lasciando da parte per un momento il mio ruolo di educatrice, la mia professione di insegnante e tutto ciò che ruota nella sfera professionale.
Vi parlo da persona che ha sempre desiderato un animale in casa e che ha sempre lottato per averne uno. Non ho avuto la fortuna di nascere e crescere con la compagnia di un animale e per questo capita che senta un vuoto dentro, poiché quando vedo bambini e animali insieme, mi sento in pace, sento che il mondo può davvero essere migliore e che la dolcezza e la cura si possono immortalare in uno scatto al parco.
Tuttavia in tarda adolescenza ho ricevuto il mio primo vero gattino. In che senso vero? Nel senso che da bambina andavo a dare da mangiare ai cavalli, giocavo con i gatti della vicina, accarezzavo i cagnolini e mi fermavo ad osservare ogni animaletto che mi passasse davanti MA nessuno di questi era il mio. Quando aprivo la porta di casa non c'era un piccolo animaletto ad aspettarmi. Questo mi mancava fino a quando è arrivato Pallino. Gli ho voluto profondamente bene. Lui mi ha dato una forza incredibile. Mi ha tenuto davvero tanta compagnia. Trascorrevo moltissimo tempo con lui e mi ha restituito tanto, mi ha arricchita.
Poi è arrivata anche Mimì un paio di anni dopo. Lei era l'eleganza e la dolcezza allo stato puro. Pallino le ha insegnato tantissime cose. Dalla mia testolina non si cancellerà mai la scena in cui lui le insegnò a scavare le buche. Adoravo osservarli di nascosto. Si coccolavano, si rincorrevano, si passavano la ciotola con la zampetta per far mangiare prima l'altro. Mi hanno regalato tantissime emozioni.
La morte di Mimì per me è stata devastante. Prima se n'è andato Pallino e lui non l'ho mai ritrovato. Mimì invece l'ho seppellita e con lei anche tutta la mia gioventù.
Ancora oggi mi manca tantissimo. I miei hanno deciso di non avere più gatti, malgrado io avessi insistito tanto. Ancora oggi quella scelta mi ha lasciato un vuoto incolmabile.

Con affetto e gratitudine,
Vanessa
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